L’apertura di un confronto permanente con la Regione per una valorizzazione del mondo delle professioni e l’allargamento di un confronto con tutti gli oltre trenta Ordini professionali toscani per elaborare un documento che metta a fuoco le istanze di cambiamento che vengono dal mondo ordinistico che vuol proporsi come motore dello sviluppo e dell‘innovazione: questo è quanto è emerso al convegno “Professioni e Ordini fra etica, deontologia, liberalizzazioni” che si è svolto sabato 6 aprile 2019 alla Camera di Commercio di Firenze, organizzato dall’Ordine dei giornalisti e dalla Fondazione dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, in collaborazione con la Camera di commercio di Firenze e altri 16 Ordini e collegi professionali della regione.

“I professionisti e gli Ordini che li rappresentano possono essere promotori di cambiamento e innovazione”: la conclusione a cui è giunta la professoressa Franca Alacevich, studiosa di sociologia del lavoro e esperta del settore, ha rappresentato uno stimolo forte per gli oltre 250 professionisti toscani che hanno partecipato al convegno.

“L’attività professionale può essere intesa in un’ottica mercantilistica come una semplice attività economica, oppure avere un rilievo sociale essenziale se connotata da requisiti quali la competenza e la correttezza deontologica, così da rappresentare una garanzia per il cliente e l’intera società”, ha osservato la presidente della Corte d’Appello di Firenze, Margherita Cassano.

Il presidente dell’Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli ha ricordato quanto sia essenziale un rafforzamento del ruolo delle rappresentanze professionali se si vuol garantire un futuro a tanti giovani professionisti che si trovano costretti a accettare compensi assolutamente inadeguati.

Dall’assessore regionale Vittorio Bugli (Pd), la disponibilità a risolvere la questione della correttezza dei bandi pubblici per l’assunzione degli addetti stampa nella pubblica amministrazione, sollevata da Carlo Bartoli, e la proposta di organizzare a breve una giornata di approfondimento su vari aspetti coinvolgendo istituzioni e Ordini. Proposta rilanciata proprio da Bartoli con l’idea di realizzare un documento, anche attraverso gli spunti emersi durante il convegno di stamani, che possa diventare uno stimolo per le altre regioni italiane.

“I ponti con gli ordini professionali – ha ricordato Giacomo Giannarelli, presidente del Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle Regione Toscana – sono l’unico modo di affrontare i cambiamenti in atto”, aggiungendo che la vigilanza sull’operato degli iscritti è fondamentale per la sicurezza degli utenti e ribadendo la disponibilità anche ad attivare tavoli di confronto sull’equo compenso.

Molto seguita dai tanti partecipanti al convegno, la tavola rotonda moderata dal giornalista Tiberio Timperi, alla quale hanno partecipato politici toscani e rappresentanti degli Ordini della nostra regione.

Tra gli interventi, Massimo Martelloni (Ordine dei medici) ha ribadito l’importanza del codice deontologico, continuamente aggiornato in base alle necessità più attuali, ed ha auspicato un utilizzo ancora migliore delle potenzialità delle strutture ordinistiche per dare risposte concrete ai bisogni degli iscritti e dei cittadini in generale. Un concetto ribadito anche dall’avvocato Massimo Dal Piaz (Ordine degli avvocati) che ha ricordato come l’Ordine nasce proprio dall’esigenza di tutelare l’utenza, grazie all’obbligo della competenza.